Etichettatura ambientale degli imballaggi: tutto quello che c'è da sapere

Nel Green Deal europeo e nel nuovo Piano d'azione per l'economia circolare, la Commissione europea si è posta un nuovo obiettivo: assicurarsi che entro il 2030 tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell'Unione Europea siano riciclabili o riutilizzabili

Tale legislazione sugli imballaggi mira infatti a:

"facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi e, in generale, a fornire ai consumatori informazioni adeguate sulla destinazione finale degli imballaggi".

Tuttavia, questa nuova disposizione, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2023, ha subito delle variazioni.

In base alle leggi italiane sull'etichettatura ambientale e sugli imballaggi, i produttori di imballaggi sono tenuti a rispettare alcuni nuovi requisiti.

Questo articolo ha lo scopo fornire una spiegazione più dettagliata in modo da affrontare correttamente questi obblighi normativi e fornire suggerimenti operativi per le aziende e gli utenti finali. 

Dal primo gennaio 2023 scatta l'obbligo di etichettatura ambientale negli imballaggi: quali sono le conseguenze?

Obbligo etichettature ambientali per gli imballaggi: come funziona e cosa prevede la normativa?

Secondo quanto disciplinato dalla legge sull'etichettatura degli imballaggi, l'imballaggio è definito come:

"il prodotto, costituito da materiali di qualsiasi natura, destinato a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentirne la manipolazione e la consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, alla loro presentazione, nonché gli articoli monouso utilizzati allo stesso scopo".

In base alla Decisione 97/129/CE della Commissione Europea, tutti gli imballaggi devono essere adeguatamente etichettati secondo le modalità previste dalle norme tecniche UNI applicabili.

Lo scopo di tutto ciò? 

Consentire ai consumatori di avere informazioni corrette sulla destinazione finale degli imballaggi, migliorando le prospettive di raccolta, riutilizzo e recupero di tali imballaggi.

Ma come funziona esattamente?

Tale decisione prevede un sistema di identificazione tramite codici alfanumerici del materiale di composizione dell'imballaggio. In altre parole, i produttori devono indicare il codice alfanumerico previsto dalla normativa su tutti gli imballaggi. 

Nel caso in cui la delibera non preveda un adeguato codice di identificazione del materiale, i produttori dovranno applicare il sistema di identificazione dei codici delle norme UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) .

Esempi di codici UNI sono:

  • UNI EN ISO 1043-1 per l'identificazione degli imballaggi in plastica realizzati con polimeri;
  • UNI EN ISO 10667-1 per l'identificazione e il riconoscimento dei polimeri riciclati.

Ma non è tutto.

La Decisione stabilisce anche altre informazioni che il produttore di imballaggi deve fornire ai consumatori in merito alla corretta destinazione degli imballaggi; essa fornisce una sorta di vademecum delle informazioni che devono essere fornite sugli imballaggi per facilitarne lo smaltimento – ad esempio sul materiale di appartenenza, linee guida per la raccolta, ecc.

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Etichettatura ambientale: questo il contenuto essenziale 

Sostanzialmente, gli elementi richiesti da apporre sull'etichetta sono:

  1. il codice alfanumerico relativo alla famiglia di appartenenza del materiale di imballaggio;
  2. le linee guida per la raccolta.

Invece, gli elementi facoltativi che possono essere riportati sull'imballaggio sono:

  1. un controllo che il cittadino può fare in merito alle linee guida locali del comune;
  2. il tipo di imballaggio;
  3. il riferimento alle norme UNI per eventuali codici identificativi supplementari non previsti dalla delibera.

La decisione distingue dunque:

  • gli elementi obbligatori relativi agli imballaggi destinati al consumatore (B2C);
  • gli elementi destinati ai canali professionali (business to business, ovvero B2B), come di seguito riportato.

In particolare, nel contesto B2C, gli elementi obbligatori sono i seguenti:

     
Per gli imballaggi monocomponente destinati al consumatore Per gli imballaggi costituiti da più componenti che non possono essere separati manualmente Per i componenti dell'imballaggio che possono essere separati manualmente
Codice alfanumerico del materiale di composizione oggetto della decisione Indicare il codice alfanumerico del materiale di composizione nell'ambito della decisione sul materiale del corpo principale Indicare il codice alfanumerico del materiale di composizione sotto la decisione su ciascuno dei componenti dell'imballaggio
Istruzioni per la raccolta Linee guida per la raccolta Linee guida per la raccolta
Un controllo che i cittadini possono fare in merito alle linee guida comunali Indicare il codice alfanumerico del materiale di composizione sui componenti che non possono essere separati manualmente Un controllo che i cittadini possono fare in merito alle linee guida locali comunali
  Una lista di controllo che i cittadini possono fare in base alle linee guida comunali  
     

Nel contesto B2B, invece, sarà obbligatorio esibire il codice alfanumerico del materiale di composizione oggetto della decisione.

Come già detto, le etichette degli imballaggi destinati ai canali professionali (B2B) non sono tenute a fornire informazioni sulla destinazione finale dell'imballaggio.

Inoltre, per gli imballaggi destinati al mercato italiano, la normativa sull'etichettatura degli imballaggi suggerisce di utilizzare la codifica dei colori prevista dalla norma UNI 11686

Questa norma definisce i colori dei diversi materiali e gli elementi di identificazione visiva da riportare sui bidoni, ovvero:

  • blu per la carta;
  • verde per il vetro;
  • turchese per i metalli;
  • giallo per la plastica;
  • grigio per i rifiuti indifferenziati.

Certamente, l'adozione di codici colore specifici facilita il riconoscimento del bidone corretto da parte del consumatore finale e lo aiuta quando deve effettuare la raccolta differenziata al di fuori della propria città.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: chi sono i soggetti obbligati ad adempiere alla nuova normativa?

La responsabilità di fornire le informazioni richieste sull'imballaggio è assunta congiuntamente da tutte le persona che fanno parte della catena di produzione degli imballaggi fino al cliente finale.

Alla luce di quanto sopra, è consuetudine che tutti gli interessati coinvolti nella produzione degli imballaggi formalizzino un accordo tra loro, attraverso il quale viene definito ed esplicitato il momento in cui il soggetto si assume questa responsabilità. 

In altre parole, è evidente che l'etichettatura dell'imballaggio è un'attività condivisa tra il fornitore e l'utilizzatore dell'imballaggio.

Pertanto, il produttore di imballaggi è responsabile del rispetto dei requisiti di etichettatura e commercializzazione degli imballaggi stessi

Leggi anche: Che cos'è un imballaggio omologato? Facciamo chiarezza

Conclusioni

In sintesi, i requisiti di etichettatura ambientale degli imballaggi devono essere applicati a partire dal 1° gennaio 2023. 

Indubbiamente, l'entrata in vigore di questa nuova legislazione rappresenta un importante passo avanti verso l'obiettivo di rendere tutti gli imballaggi nell'Unione Europea riciclabili o riutilizzabili entro il 2030, promuovendo una maggiore sostenibilità e una gestione adeguata dei rifiuti.


Takeaways sull'etichettatura ambientale degli imballaggi

  • La Commissione europea si è posta l'obiettivo di rendere tutti gli imballaggi sul mercato dell'Unione Europea riciclabili o riutilizzabili entro il 2030, secondo il Green Deal europeo e il Piano d'azione per l'economia circolare.
  • Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore una nuova legislazione sull'etichettatura ambientale degli imballaggi in base alle leggi italiane. Questa legislazione mira a facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, fornendo informazioni adeguate ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi.
  • La decisione richiede che gli imballaggi siano adeguatamente etichettati con un codice alfanumerico che identifica il materiale di composizione dell'imballaggio. I produttori devono seguire le norme tecniche UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) per l'etichettatura.
  • L'etichettatura ambientale fornisce informazioni corrette ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi, migliorando le prospettive di raccolta, riutilizzo e recupero. Include anche linee guida per la raccolta e altre informazioni utili per lo smaltimento corretto.
  • Gli elementi obbligatori sull'etichetta includono il codice alfanumerico del materiale di composizione dell'imballaggio e le linee guida per la raccolta. Alcuni elementi facoltativi possono includere il controllo delle linee guida locali del comune, il tipo di imballaggio e il riferimento alle norme UNI per codici identificativi supplementari.

FAQ sull'etichettatura ambientale degli imballaggi

Nel Green Deal europeo e nel nuovo Piano d'azione per l'economia circolare, quali sono gli obiettivi riguardo all'etichettatura ambientale degli imballaggi? 

L'obiettivo della Commissione europea è assicurarsi che entro il 2030 tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell'Unione Europea siano riciclabili o riutilizzabili. La legislazione mira a facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi e fornire ai consumatori informazioni sulla destinazione finale degli imballaggi.

Quali sono le variazioni introdotte dalla nuova disposizione sull'etichettatura ambientale degli imballaggi? 

Le leggi italiane sull'etichettatura ambientale e sugli imballaggi introducono nuovi requisiti per i produttori di imballaggi. Questi requisiti includono l'indicazione del codice alfanumerico del materiale di composizione dell'imballaggio, linee guida per la raccolta e altre informazioni sulla corretta destinazione dell'imballaggio.

Quali sono gli elementi obbligatori e facoltativi dell'etichettatura ambientale degli imballaggi?

Gli elementi obbligatori includono il codice alfanumerico relativo alla famiglia di appartenenza del materiale di imballaggio e le linee guida per la raccolta. Gli elementi facoltativi possono comprendere un controllo sulle linee guida locali del comune, il tipo di imballaggio e il riferimento alle norme UNI per codici identificativi supplementari.