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Come riciclare la plastica
Il riciclo della plastica è un argomento molto diffuso negli ultimi tempi. Con l’aumentare dei rifiuti e dei consumi, si cercano sempre più soluzioni sostenibili per la costruzione dei materiali e lo smaltimento dei rifiuti.
I rifiuti plastici sono diventati tantissimi e stanno inquinando il nostro suolo e gli animali che vi abitano, compresi gli esseri umani. È un materiale che impiega molto tempo per degradarsi, infatti, in base alla tipologia, in natura per degradarsi la plastica ci impiega dai 100 ai 1000 anni.
La plastica è il materiale più utilizzato al mondo, poiché viene utilizzato in tutti i campi: dall’abbigliamento al design, dal campo medico a quello aerospaziale e alimentare. Pensiamo anche all’uso quotidiano che facciamo della plastica.
Come risolvere il problema dello smaltimento della plastica? Come diminuire la sua produzione? Scopriamo insieme come smaltire e come riciclare la plastica.
Tipologie di plastica
Esistono diversi tipologie di plastica, vediamo quelle più diffuse.
- Polietilene (PE): il più comune fra le materie plastiche, è usato principalmente come isolante per cavi elettrici, sacchetti di plastica, contenitori di vario tipo, tubi, bottiglie, cassette, giocattoli, pellicole e altri imballi;
- Polipropilene (PP): materiale dall'aspetto gommoso, è usato in molti oggetti di uso comune, zerbini e moquette, scolapasta e contenitori per alimenti, cruscotti e paraurti degli autoveicoli, tappi delle bottiglie di plastica, custodie dei CD, oggetti per l'arredamento, le capsule del caffè, mobili da giardino;
- Cloruro di polivinile (PVC): è una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo e può essere modellato nelle forme desiderate. Gli usi più comuni sono cavi elettrici, vaschette per le uova, profili per finestre e porte, tubi, piastrelle, film per imballi;
- Polietilene tereftalato (PET): è una resina termoplastica adatta al contatto alimentare. Usato principalmente per bottiglie per bevande, contenitori, fibre sintetiche, etichette, pelli per batteria, nastri per cassette, tubi;
- Polistirene (PS): viene utilizzato in molti settori, usato per produrre vaschette per alimenti, involucri per le uova, barattoli per yogurt, posate, piatti e bicchieri. Una forma di polistirene è anche il Polistirene Espanso Sinterizzato (EPS), ovvero il comune polistirolo.
Come differenziare la plastica?
A causa dei suoi innumerevoli utilizzi e tipologie di plastiche, ci sono molti dubbi circa la sua differenziazione. Ecco i materiali plastici che è possibile buttare nel secchio della plastica:
- Buste di plastica (ma non i sacchetti biodegradabili che vanno invece nell’organico)
- Imballaggi come bustine di merendine, buste della pasta, patatine, caffè, surgelati...
- Bottiglie di plastica
- Flaconi di detersivi
- Contenitori delle verdure
- Polistirolo o polistirene
- Vasetti per alimenti o barattoli di yogurt
- Vaschette delle uova in plastica
- Film plastici e pellicola per alimenti
- Vaschette per verdura o per salumi
- Reggette per legatura pacchi
- Tubetti di plastica per creme, salse, dentifricio
- Grucce appendiabiti in plastica (anche con gancio in metallo)
- Pluriball (bolle d'aria)
- Vasi per piante
- Imballaggi di trucchi e cosmetici vuoti (burro cacao, rossetto, mascara, ombretto, ecc.)
Cosa non gettare nella plastica?
Ecco, invece, i materiali plastici che non è possibile buttare nella plastica:
- Bicchieri, piatti e posate di plastica monouso
- Giocattoli di plastica
- Elettrodomestici
- Gomme (qualsiasi tipo di gomma, non va nella plastica ma nell’indifferenziato)
Fasi di stoccaggio e riciclo della plastica
Una volta differenziata la plastica, essa viene trasportata nei diversi impianti di riciclaggio.
Negli impianti di riciclaggio la plastica subisce una fase di sminuzzamento e purificazione, dove la plastica viene pulita da ogni impurità. Dopo la fase di purificazione, viene suddivisa prima in base alla dimensione dei materiali e poi in base alla tipologia di polimero e alla colorazione.
Successivamente i polimeri vengono compressi e raccolti in balle di PET e PE, a bassa e alta densità.
Vi sono due tipi di riciclaggio della plastica:
- Riciclaggio meccanico: è il tipi di lavorazione più diffusa, i materiali vengono suddivisi nelle varie tipologie tramite lavorazione termica o meccanica e trasformati in nuovi prodotti;
- Riciclaggio chimico: è meno diffusa rispetto la lavorazione meccanica, mira a ottenere materie prime di partenza spezzando le molecole della plastica.
Il riciclo della plastica è più efficace quando si riesce a suddividere in modo più omogeneo i diversi tipi di platiche, ottenendo una materia prima secondaria, con caratteristiche tecniche e chimiche molto simili a quelle iniziali.
Vantaggi del riciclo della plastica
Come detto all’inizio dell’articolo, la plastica rappresenta uno dei materiali di scarto più problematici, poiché è il materiale più utilizzato al mondo ed è anche quello con che impiega molto tempo per degradarsi.
Solo nel settore dell’imballaggio, la plastica rappresenta oltre il 50% dei rifiuti urbani. Per questo motivo riciclare la plastica è diventato di fondamentale importanza.
Riciclando questo materiale non solo si ottengono nuovi prodotti, ma anche energia, calore ed elettricità.
Infatti, come accennato non tutti i materiali plastici sono riciclabili, inoltre, durante la fase di riciclo della plastica, non tutti i materiali vengono riciclati. Al termine del riciclo si formano materiali di scarto plastico che può essere destinata al recupero energetico mediante il processo di termovalorizzazione. Con questi materiali è possibile ricavare combustibili alternativi per la produzione di energia termoelettrica.