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Hai dei dubbi riguardo all'inclusione degli imballaggi fatturati nella base imponibile dell'IVA? È un argomento che solleva dubbi e incertezze.
In questo articolo faremo chiarezza una volta per tutte, esaminando le regole e le disposizioni che regolano la fatturazione degli imballaggi non restituiti.
Scopriremo se l'imballaggio fa davvero parte della base imponibile o se esistono eccezioni. Continua a leggere per avere tutte le risposte di cui hai bisogno.
Imballaggi e IVA: ecco cosa c'è da sapere
Ma quindi l'imballaggio è escluso dalla base imponibile? Ecco come stanno le cose
Veniamo a un argomento che desta dubbi a tante persone: parliamo della fatturazione degli imballaggi non restituiti e dei relativi importi addebitati ai clienti, che sono soggetti a IVA.
Andiamo dritti al sodo: l'imballaggio fatturato rientra nella base imponibile?
In generale, se è previsto il rimborso degli imballaggi al momento della restituzione, il loro prezzo non è incluso nella base imponibile dell'IVA.
Ma non è tutto.
Infatti, se gli imballaggi non vengono restituiti, l'importo della cauzione incassata diventa un corrispettivo soggetto a IVA.
Detto questo, è doveroso fare una precisazione.
La regolarizzazione contabile per la mancata restituzione degli imballaggi può avvenire in due modi.
Il primo è seguendo le regole generali per la fatturazione secondo l'articolo 21 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/1972.
Il secondo metodo consiste nell'emettere una fattura globale annuale entro il 31 gennaio, utilizzando le disposizioni specifiche contenute nel decreto ministeriale dell'11 agosto 1975.
Questa fattura non viene consegnata ai clienti, ma fa riferimento al decreto ministeriale.
Leggi anche: Green packaging: di cosa si tratta e perché rappresenta il futuro degli imballaggi
Imballaggi non restituiti e base imponibile
Successivamente a quanto detto nel paragrafo precedente, nella fattura globale annua viene applicata l'IVA sulla differenza tra gli imballaggi consegnati e quelli restituiti durante l'anno solare.
Perciò, i venditori devono tenere traccia delle consegne e delle restituzioni di recipienti e imballaggi su un registro separato, suddivisi per tipo e aliquota.
La base imponibile sarà quindi determinata dalla somma delle cauzioni relative alle restituzioni mancate.
Ma c'è di più.
Recentemente, l'Agenzia delle Entrate ha escluso la possibilità di fatturazione differita per la regolarizzazione degli importi incassati a causa della mancata restituzione dei contenitori, poiché tale procedura avverrebbe prima che si verifichi effettivamente la mancata restituzione, che è il presupposto per l'avvenuta cessione degli imballaggi.
Di seguito citiamo quanto detto dalla normativa:
"l'effettiva restituzione degli imballaggi è condizione affinché siano esclusi dalla base imponibile ai fini dell'Iva gli importi relativi agli imballaggi dei quali sia stata pattuita la resa [...], la mancata restituzione degli stessi imballaggi rappresenta il presupposto inderogabile dell'emissione, nei confronti del cessionario, della fattura relativa alla cessione degli imballaggi non resi – separatamente dalla fatturazione della cessione della merce – assoggettata in via autonoma ad Iva con aliquota ordinaria".
Imballaggi a perdere e a rendere: quali rientrano nella base imponibile?
Per concludere, per capire se un imballaggio rientra nella base imponibile dobbiamo fare un'ulteriore precisazione.
Probabilmente avrai già sentito parlare degli imballaggi a perdere e a rendere – ma se così non fosse, non ti preoccupare, abbiamo qui un articolo dedicato.
In ogni caso, è importante sapere che gli imballaggi a perdere (quelli che vengono utilizzati una sola volta, per farla breve) rientrano nella base imponibile: questo perché questo tipo di packaging rappresenta una cessione di beni.
Gli imballaggi a rendere, di contro, ne sono esclusi. Infatti, come abbiamo già detto in all'inizio di questo articolo, il cliente versa una cauzione per questi beni che non rientra nella base imponibile: in questo caso non si avrà un credito, bensì un debito nei confronti del cliente.
Infine, gli imballaggi gratuiti non vengono, ovviamente, fatturati.
Leggi anche: Etichettatura ambientale degli imballaggi: tutto quello che c'è da sapere
Conclusione
In conclusione, la questione dell'inclusione dell'imballaggio fatturato nella base imponibile dell'IVA richiede una chiara distinzione tra imballaggi restituiti e non restituiti.
Nel caso in cui sia previsto il rimborso degli imballaggi al momento della restituzione, il loro prezzo non è incluso nella base imponibile dell'IVA. Tuttavia, se gli imballaggi non vengono restituiti, l'importo della cauzione incassata diventa un corrispettivo soggetto a IVA.
La regolarizzazione contabile per la mancata restituzione degli imballaggi può avvenire seguendo le regole generali per la fatturazione o emettendo una fattura globale annuale, facendo riferimento alle disposizioni specifiche contenute nel decreto ministeriale. La base imponibile sarà determinata dalla somma delle cauzioni relative alle restituzioni mancate.
È importante tenere traccia delle consegne e delle restituzioni di imballaggi su un registro separato. Inoltre, l'Agenzia delle Entrate ha escluso la possibilità di fatturazione differita per la regolarizzazione degli importi incassati a causa della mancata restituzione degli imballaggi. Infine, gli imballaggi a perdere sono inclusi nella base imponibile, mentre gli imballaggi a rendere ne sono esclusi. Gli imballaggi gratuiti non vengono fatturati.
Takeaways su imballaggi e IVA
- L'imballaggio fatturato può rientrare nella base imponibile dell'IVA a seconda delle circostanze.
- Se è previsto il rimborso degli imballaggi al momento della restituzione, il loro prezzo non è incluso nella base imponibile dell'IVA.
- Tuttavia, se gli imballaggi non vengono restituiti, l'importo della cauzione incassata diventa un corrispettivo soggetto a IVA.
- La regolarizzazione contabile per la mancata restituzione degli imballaggi può avvenire seguendo le regole generali per la fatturazione o emettendo una fattura globale annuale entro il 31 gennaio.
- Nella fattura globale annua, l'IVA viene applicata sulla differenza tra gli imballaggi consegnati e quelli restituiti durante l'anno solare.
- È necessario tenere traccia delle consegne e delle restituzioni di recipienti e imballaggi su un registro separato per determinare la base imponibile.
- La recente normativa dell'Agenzia delle Entrate esclude la possibilità di fatturazione differita per la regolarizzazione degli importi incassati a causa della mancata restituzione degli imballaggi.
- Gli imballaggi a perdere (utilizzati una sola volta) rientrano nella base imponibile, mentre gli imballaggi a rendere (con cauzione) ne sono esclusi.
- Gli imballaggi gratuiti non vengono fatturati.
FAQ su imballaggi e IVA
L'imballaggio fatturato rientra nella base imponibile?
In generale, se è previsto il rimborso degli imballaggi al momento della restituzione, il loro prezzo non è incluso nella base imponibile dell'IVA.
Qual è la regolarizzazione contabile per la mancata restituzione degli imballaggi?
La regolarizzazione contabile per la mancata restituzione degli imballaggi può avvenire seguendo le regole generali per la fatturazione secondo l'articolo 21 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/1972 o emettendo una fattura globale annuale entro il 31 gennaio, utilizzando le disposizioni specifiche contenute nel decreto ministeriale dell'11 agosto 1975.
Quali imballaggi rientrano nella base imponibile?
Gli imballaggi a perdere (utilizzati una sola volta) rientrano nella base imponibile. Gli imballaggi a rendere (che richiedono restituzione e cauzione) non rientrano nella base imponibile. Gli imballaggi gratuiti non vengono fatturati.